Pubblicata in italiano la UNI ISO 45001:2018 che specifica i requisiti per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro. C’è tempo fino a marzo 2021 per adeguarsi.

La norma, in vigore dal 12 marzo 2018, contribuirà a modernizzare uno standard datato: adotta e traduce in italiano la norma internazionale ISO 45001, la prima norma ISO implementabile e certificabile sui sistemi di gestione per la salute e la sicurezza dei lavoratori.

Obiettivo

Lo scopo è di consentire alle organizzazioni di predisporre luoghi di lavoro sicuri e salubri, prevenendo lesioni e malattie correlate al lavoro, nonché di migliorare le proprie prestazioni relative alla sicurezza sul lavoro.

Applicabilità

La norma internazionale è applicabile a qualsiasi organizzazione, indipendentemente dalle dimensioni, tipo e attività, che vuole realizzare e mantenere un sistema di gestione al fine di:

  • migliorare la salute e la sicurezza sul lavoro
  • eliminare i pericoli
  • minimizzare i rischi per la sicurezza sul lavoro
  • cogliere le opportunità per la sicurezza sul lavoro
  • prendere in carico le non conformità del sistema di gestione per la sicurezza sul lavoro associate alle proprie attività

Contenuti

La norma UNI ISO 45001 è una norma internazionale che specifica i requisiti per un sistema di gestione per migliorare la salute e sicurezza sul lavoro (SSL).

La norma facilita, in pratica, le organizzazioni nel raggiungimento dei risultati attesi dal sistema di gestione per la sicurezza sul lavoro, ovvero:

  • miglioramento continuo delle prestazioni relative alla sicurezza sul lavoro
  • soddisfacimento dei requisiti legali e di altri requisiti
  • raggiungimento degli obiettivi per la sicurezza sul lavoro

La norma include anche una guida per il suo utilizzo e l’appendice nazionale NA che specifica le chiavi di lettura dei requisiti della norma in applicazione della legislazione nazionale vigente.

Indice della UNI ISO 45001

Riportiamo di seguito la struttura della norma UNI ISO 45001:

  • Introduzione
  • Scopo e campo di applicazione
  • Riferimenti normativi
  • Termini e definizioni
  • Contesto dell’organizzazione
  • Leadership e partecipazione dei lavoratori
  • Pianificazione
  • Supporto
  • Attività operative
  • Valutazione delle prestazioni
  • Miglioramento

Inoltre:

  • Appendice A – guida all’utilizzo del documento
  • Appendice NA – Riferimenti legislativi nazionali

La norma sostituisce la OHSAS 18001:2007, ritirata contestualmente alla pubblicazione della ISO.

Le organizzazioni già certificate per OHSAS 18001 avranno 3 anni di tempo per conformarsi alla nuova norma ISO 45001: fino a marzo 2021.

Per maggiori informazioni non esitate a contattarci.

Il Decreto del Presidente della Repubblica n. 177 del 14/09/11“Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinanti, a norma dell’articolo 6, comma 8, lettera g), del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81”, entrato in vigore il 23/11/11, norma la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi e le procedure generali di sicurezza da applicare nei lavori in spazi confinati e/o negli ambienti con sospetto inquinamento.

Il Decreto, assieme alla Guida Operativa sull’art. 66 del D.Lgs. 81/08 dell’ex ISPESL, ha la chiara finalità di arginare le drammatiche morti sul lavoro causate da accessi “insicuri” in spazi confinati.

PRINCIPALI OBBLIGHI PREVISTI DAL D.P.R. 177/11 PER LE ATTIVITA’ IN AMBIENTI CONFINATI O SOSPETTI DI INQUINAMENTO

Ricordiamo i principali obblighi previsti dal D.P.R. n. 177/11:
– obbligo per le imprese e i lavoratori autonomi che effettuano lavori in ambienti confinati, in aggiunta ai già previsti obblighi del D.Lgs. 81/08, di effettuare specifica informazione, formazione e addestramento a tutti i lavoratori (compreso il datore di lavoro, qualora impegnato nei lavori) – con verifica di apprendimento e di aggiornamento periodico;
– obbligo per le imprese impegnate in lavori in ambienti confinati di dotarsi di idonei D.P.I. e attrezzature di sicurezza (ad esempio autorespiratori, sistemi di recupero e soccorso, rivelatori di gas infiammabili e/o tossici e/o di ossigeno) necessari per garantire la sicurezza nei lavori in spazi confinati;
– obbligo per le imprese che eseguono lavori in ambienti confinati di disporre di “personale esperto” in numero non inferiore al 30% (si intende “persona esperta” un lavoratore che abbia maturato almeno tre anni di esperienza nei lavori in “ambienti confinati“);
– obbligo per il committente di informare, prima dell’accesso nello spazio confinato, tutti i lavoratori impegnati in merito a tutti i rischi presenti nell’area di lavoro, con un incontro di durata non inferiore ad un giorno;
– obbligo per il Datore di Lavoro Committente di individuare un proprio Rappresentante, in possesso di adeguata esperienza e competenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro, che vigili in funzione di indirizzo e coordinamento delle attività svolte all’ interno di spazi confinati da parte dei lavoratori delle imprese in appalto.

COME IDENTIFICARE, CLASSIFICARE E VALUTARE IL RISCHIO IN SPAZI CONFINATI?
Si rende disponibile un documento contenente un metodo semplificato per la classificazione di uno spazio confinato, basato sul documento NIOSH 80-106.

Modulo di valutazione spazio confinato

 

 De Simone Consulting s.r.l.s. organizza organizza un corso che prevede una prova pratica di attività in spazi confinati in una Training Room specificatamente attrezzata, con simulazione del recupero dei lavoratori infortunati e di misurazione di inquinanti con specifico strumento.

Per maggiori informazioni non esitate a contattarci.

Dopo 10 anni di attività, abbiamo deciso di dare un’immagine diversa alla nostra realtà.

Il nuovo logo  prova a racchiudere quella che è la nostra filosofia imprenditoriale: l’uomo al centro di ogni attività formativa.

Informazione, Formazione, Addestramento: 3 parole per raggiungere un obiettivo… SICUREZZA

È stata pubblicata da Inail la nuova edizione del bando per finanziamenti a fondo perduto alle imprese per progetti che riguardano la salute e la sicurezza sul lavoro. 249.406.358 euro, cinque assi di finanziamento.

Assi e progetti

Due gli obiettivi del bando: miglioramento della condizione di salute e sicurezza dei lavoratori; nuovi macchinari, riduzione rumore ed emissioni, salute sicurezza sostenibilità micro e piccole imprese agricole.

Cinque gli assi di finanziamento: 

  1. progetti di investimento e progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale;
  2. riduzione del rischio da movimentazione manuale dei carichi (MMC);
  3. bonifica da materiali contenenti amianto;
  4. micro e piccole imprese operanti in specifici settori di attività;
  5. micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione agricola primaria dei prodotti agricoli.

Possono partecipare al bando imprese anche individuali e per quanto riguarda l’asse 2 anche Enti del terzo settore: “ai sensi del d.lgs. n.117/2017, in possesso dei requisiti di cui al successivo articolo 7 e iscritti nel Registro unico nazionale del Terzo settore ai sensi del d.lgs. n.117/2017: organizzazioni di volontariato (ODV); associazioni di promozioni sociali (APS); enti del terzo settore di natura non commerciale già Onlus; cooperative sociali e consorzi costituiti interamente da cooperative sociali; imprese sociali di cui al d.lgs. n.112/2017”.

Gli importi disponibili per ogni asse sono evidenziati in tutti gli avvisi regionali, che riportano in dettaglio tutte le spese ammesse al finanziamento scadenze e procedure.

Scadenze

il bando assegna risorse a fondo perduto e fino a esaurimento disponibilità. Per quanto riguarda la candidatura: la compilazione della domanda sarà aperta dal 19 aprile 2018 e scadrà alle ore 18.00 del 31 maggio 2018.

Dal 7 giugno download del codice identificativo e ancora il 7 giugno verranno pubblicate le date per l’invio definitivo. Con l’ipotesi di variazioni “per ambiti territoriali o assi di finanziamento, in base al numero di domande pervenute e alla loro distribuzione”.

Per tutte le imprese interessate non esitate a contattarci.

 

Il 21 novembre 2017 è entrata in vigore la Legge della Regione Campania n. 31 del 20 novembre 2017 recante “Disposizioni in materia di prevenzione e protezione dei rischi di cadute dall’alto nelle attività in quota su edifici.Modifiche alla legge regionale n.3 del 27 febbraio 2007 (Disciplina dei lavori pubblici, dei servizi e delle forniture in Campania)”.

Tale legge aggiunge l’art 53 bis “Tipologie di interventi e misure di prevenzione e protezione”:

 1. Al fine di prevenire i rischi di infortunio a seguito di caduta dall’alto i progetti relativi ad interventi edilizi soggetti a permesso di costruire o a segnalazione certificata di inizio attività, di seguito denominata SCIA, riguardanti le coperture piane e inclinate di edifici nuovi o esistenti:

a) devono contenere l’applicazione di misure di prevenzione e protezione, quali ad esempio sistemi di ancoraggio permanenti, che consentono lo svolgimento di attività in quota, il transito e l’accesso in condizioni di sicurezza;

b) sono integrati da un elaborato tecnico della copertura che, con riferimento alle misure di prevenzione e protezione di cui alla lettera a), contiene le indicazioni progettuali, le prescrizioni tecniche, le certificazioni di conformità e quant’altro necessario ai fini della prevenzione e protezione dei rischi di caduta dall’alto.

2. L’elaborato tecnico della copertura integra il fascicolo di cui all’articolo 91, comma 1, lettera b) del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 (Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro) se è prevista la redazione di tale fascicolo, altrimenti costituisce documento autonomo da allegare alla richiesta del titolo abilitativo. L’elaborato tecnico deve essere aggiornato nel caso di interventi che determinano modifiche strutturali dell’edificio o della semplice manutenzione della copertura.

3. L’elaborato tecnico della copertura è custodito dal proprietario o amministratore del condominio ed è messo a disposizione di coloro che successivamente alla realizzazione degli interventi di cui al comma 1 svolgono attività in quota sulle coperture o sulle facciate.

4. Le richieste di interventi edilizi soggetti a permesso di costruire o a SCIA che prevedono un rischio di lavoro in quota di altezza superiore a 2 metri rispetto ad un piano stabile, sono corredate anche dai documenti attestanti che i soggetti addetti ad operare in quota hanno ricevuto una formazione e un addestramento adeguati alla tipologia di attività.

5. La Giunta regionale, con proprio regolamento, individua le prescrizioni tecniche in relazione alle misure di prevenzione e protezione di cui al comma 1, lettera a) e specifica la documentazione di cui al comma 1, lettera b) nonché le modalità di presentazione della stessa.

6. La Giunta regionale disciplina, altresì, con uno o più regolamenti, le modalità e le prescrizioni per lo svolgimento delle attività incluse nell’ambito di applicazione, al fine di prevenire i rischi di infortunio a seguito di caduta dall’alto nelle attività in quota.”.

Primo soccorso a scuola. È stato presentato dal Ministero della Salute e dal Miur un progetto didattico sulle tecniche di primo soccorso e sulle misure utili in caso di pericolo o di emergenza. Progetto formativo, previsto dall’articolo 1 comma 10 del Disegno di legge 107 del 2015 su La Buona Scuola, realizzato dai Ministeri in collaborazione con la Società italiana sistema 118 (SIS 118).

L’iniziativa coinvolgerà tredici province e in ognuna di queste verranno scelte quattordici classi, dall’infanzia alle secondarie di secondo grado. Le province sono: Trieste, Padova, Sondrio, Savona, Macerata, Perugia, Pistoia, Latina, Campobasso, Salerno, Taranto, Vibo Valentia, Sassari. 4.500 gli studenti coinvolti.

Il progetto didattico terminerà a marzo 2018. Dall’anno scolastico 2018/2019 dovrebbe essere implementato in tutte le scuole italiane.

Imparare a riconoscere le situazioni di pericolo e le circostanze che richiedono l’intervento di un adulto o dell’ambulanza, apprendere il funzionamento e l’utilizzo di un defibrillatore e imparare manovre di primo soccorso come il massaggio cardiaco, la disostruzione delle vie aeree e di primo soccorso nel trauma. Sono le principali nozioni che alunne e alunni, studentesse e studenti delle scuole italiane, dall’infanzia alla secondaria di II grado, acquisiranno partecipando al percorso formativo “Primo soccorso a scuola”, realizzato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e dal Ministero della Salute, in collaborazione con il SIS 118 (Società italiana sistema 118). Il progetto, che attua il comma 10 dell’articolo 1della legge 107 del 2015, la “Buona Scuola”, partirà in via sperimentale il prossimo febbraio.

Il progetto è stato presentato oggi al Miur dalla Ministra Valeria Fedeli, insieme a Mario Balzanelli, presidente della SIS 118 (Società italiana sistema 118), Francesco Fedele, presidente della Federazione italiana di cardiologia, Paolo Sciascia, dirigente dell’Ufficio III della direzione generale per lo studente del Miur, Andrea Urbani, direttore generale della Programmazione sanitaria del Ministero della Salute. A moderare l’evento, il giornalista Rai e conduttore di Unomattina, Franco Di Mare. La Ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, non potendo essere presente ha inviato un messaggio.

Il progetto “Primo soccorso a scuola” coinvolgerà le scuole di tredici province: Trieste, Padova, Sondrio, Savona, Macerata, Perugia, Pistoia, Latina, Campobasso, Salerno, Taranto, Vibo Valentia, Sassari. Per ciascuna provincia saranno selezionate 14 classi (1 classe della scuola dell’infanzia; 1 classe seconda e 2 classi quinte della scuola primaria; 2 classi prime e 2 classi seconde della scuola secondaria di primo grado; 2 classi seconde, 2 classi quarte e 2 classi quinte della scuola secondaria di secondo grado), per un totale di circa 4.500 studentesse e studenti, che saranno coinvolti in due mesi di corsi teorici e pratici. Gli operatori del 118, delle società scientifiche e del volontariato realizzeranno i percorsi formativi nelle scuole insieme alle e agli insegnanti e ai dirigenti scolastici che potranno trovare tutte le informazioni utili, i materiali didattici, la presentazione della sperimentazione e uno spazio dedicato alle varie esperienze formative in un portale dedicato che presentato nel corso della conferenza stampa. Il portale andrà on line a gennaio. Una cabina di regia nazionale sarà costituita con il compito di supervisionare e curare i materiali che saranno inseriti nel portale, per la compilazione dei quali saranno consultati esperti delle società scientifiche, del volontariato e dell’editoria di settore. Al termine della sperimentazione, prevista per la metà del mese di marzo 2018, e dopo la presentazione dei report territoriali ai componenti della cabina di regia, verrà definito il programma formativo per l’avvio del progetto nell’anno scolastico 2018/2019.

“La conoscenza delle tecniche di Primo Soccorso può salvare innumerevoli vite. Portare questa conoscenza all’interno degli istituti scolastici significa sviluppare tra i giovani una cultura del primo soccorso per renderli consapevoli che le proprie capacità ed i propri comportamenti possono fare la differenza. In tal modo sarà possibile incrementare sensibilmente la cultura della sicurezza e l’efficacia degli interventi in emergenza: rappresenta una maniera concreta affinché il rischio che si verifichino eventi drammatici, facilmente evitabili, si riduca drasticamente”.

Qualunque azienda deve rispettare numerosi obblighi di legge in ambito di sicurezza, ambiente e qualità ,noi siamo convinti che conoscerli, è il primo passo che ogni imprenditore deve intraprendere per affrontare il difficile mercato del lavoro. Con l’obiettivo di sensibilizzare le aziende su tematiche di primaria importanza come la sicurezza, la salute e l’ambiente,  offriamo in esclusiva il check up gratuito della tua azienda, una consulenza completa per individuare subito i punti critici e le soluzioni da adottare. 

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Il nostro check up è gratuito al 100% e ti permette di avere un quadro completo delle procedure da seguire per metterti in regola. Puoi inoltrare la tua richiesta direttamente dal nostro sito web.

Per maggiori informazioni  è possibile utilizzare uno dei seguenti contatti:

 

  • (+39) 089 9484279
  • (+39) 347 9179483
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    info@desimoneconsulting.it

 

 

 

Sono aperte le iscrizioni al corso di formazione per addetti al montaggio/trasformazione e smontaggio di ponteggi.

Il costo per singolo partecipante è di € 200,00 + 22% IVA comprensivo di coffee breaks e materiale didattico; verrà riconosciuto uno sconto pari al 20% nel caso di iscrizioni di più partecipanti di una stessa azienda.

Contenuti del corso:
Normativa generale in materia di igiene e sicurezza del lavoro, piano di montaggio, uso e smontaggio (Pi.M.U.S.) relativo alle tre tipologie di ponteggio: tubo e giunto (PTG), telaio prefabbricato (PTP) e montanti e traversi prefabbricati (PMTP – multidirezionale), ancoraggi, dispositivi di protezione individuale (D.P.I.) – 3° categoria, gestione dell’emergenze e salvataggio, esercitazioni di montaggio smontaggio e trasformazioni delle tre tipologie di ponteggio.

Docenti

Il corso prevede l’apporto di professionalità specialistiche in grado di offrire ai partecipanti elementi didattici sia teorici che pratici. I docenti sono esperti di sicurezza aziendale, con esperienza almeno triennale in materia di sicurezza e salute nel lavoro e con esperienza professionale pratica almeno triennale nelle tecniche di utilizzo.

Attestati di abilitazione secondo quanto previsto dall’art. 136 comma 6 e 7 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.

 

Per motivi organizzativi le iscrizioni si chiuderanno il giorno 21/10/2017.

Per maggiori informazioni e/o per l’iscrizione al corso è possibile utilizzare uno dei seguenti contatti:

Dott. Antonio De Simone – mob. 347/9179483 oppure mail: info@desimoneconsulting.it

Sono aperte le iscrizioni al corso di formazione per addetti al Primo e Pronto soccorso aziendale conformemente ai contenuti minimi previsti dal D.M. 388 del 15/07/2003.

Il costo per singolo partecipante è di € 150,00 + 22% iva comprensivo di coffee breaks e materiale didattico; verrà riconosciuto uno sconto pari al 20% nel caso di iscrizioni di più partecipanti di una stessa azienda.

Il corso prevede l’apporto di professionalità specialistiche in grado di offrire ai partecipanti elementi didattici sia teorici che pratici. Il corso sarà tenuto da personale medico  con pluriennale esperienza nella formazione. Per ogni partecipante al corso verrà rilasciato un attestato conforme  a quanto previsto dall’art. 45 comma 2 del D.Lgs. 81/08.

 Per motivi organizzativi le iscrizioni si chiuderanno il giorno 11/11/2017.

Per maggiori informazioni e/o per l’iscrizione al corso è possibile utilizzare uno dei seguenti contatti:

Dott. Antonio De Simone – mob. 347/9179483 oppure mail: info@desimoneconsulting.it

Non è una malattia ma può diventare una patologia seria: lo stress da lavoro, che colpisce  una persona su quattro, provoca ansia, irritabilità, disturbi fisici e psicosomatici e, ancor peggio, può arrivare a caratterizzare il comportamento di una persona, dall’aumento dell’impulsività alla voglia di isolarsi fino alla difficoltà ad instaurare rapporti interpersonali.

In genere funziona così: ci si trova in una fase di allarme, si prova a resistere e alla fine si crolla. E quando si crolla vuol dire che le energie fisiche e psicofisiche dell’individuo sono ormai venute meno e non si riesce a lavorare come prima, né a relazionarsi con gli altri come una volta.

C’è anche chi, nello stress, trova uno stimolo per fare di più. In genere, parliamo di persone che traggono soddisfazioni dal lavoro e che danno il meglio sotto effetto adrenalinico. Giovanni Costa, docente di Scienze Cliniche e di Comunità all’Università degli studi di Milano lo definisce alcool da lavoro: una ricerca compulsiva di risultati e approvazione, con eccessivo coinvolgimento dovuto alle ambizioni e ad un elevato bisogno di approvazione e stima. 

Si tratta di poche eccezioni, nella maggior parte dei casi lo stress può diventare un problema, sia per l’individuo sia per l’azienda.

Le cause sono varie e attengono a più sfere, in generale possiamo dividerle in 4 fonti principali:

  • Fattori intrinseci al lavoro, che attengono al contenuto del compito da svolgere, alle modalità di lavoro, al carico fisico e mentale e agli orari di lavoro eccessivi;
  • Ruolo nell’organizzazione, come pressione, ambiguità, conflitti;  
  • Struttura e clima dell’organizzazione, che riguarda il tipo di partecipazione e l’autonomia decisionale;
  • Relazioni umane, il rapporto tra colleghi e con i capi;

In generale carico di lavoro, interruzioni, scadenze, richiesta di straordinari, responsabilità ma anche ambiguità di ruolo e screzi continui e ripetuti con i colleghi sono cause classiche di stress, ma di recente se ne è affermata una nuova: il multitasking.

Il multitasking, ovvero la pratica di svolgere più mansioni differenti contemporaneamente, è considerata una delle nuove cause di stress sul lavoro. Spostare l’attenzione da un’attività all’altra, come spesso avviene in un ufficio caotico, pieno di stimoli, in cui ci si ritrova a rimbalzare da un’attività all’altra, controllando allo stesso tempo cellulare e notifiche social, diventa causa di stress e a lungo andare aumenta il rischio di ansia, disordini nell’attenzione e problemi di iperattività e, poiché aumenta i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress nel cervello, può portare a un comportamento aggressivo e impulsivo.

La prima arma di difesa contro lo stress è riconoscere di essere stressati, prenderne consapevolezza e conoscerne le caratteristiche.