Come migliorare la salute nei luoghi di lavoro?
Sicurezza e prevenzione della salute sui luoghi di lavoro sono concetti, ormai, imprescindibili per tutti i lavoratori, per le aziende pubbliche e private, per le Asl e per i professionisti. Il documento pubblicato dall’Inail in cui vengono illustrati i principi fondamentali della promozione della salute nei luoghi di lavoro (PSL) mediante:
- partecipazione e coinvolgimento dei lavoratori
- impegno etico dei datori di lavoro e integrazione dell’organizzazione lavorativa nelle comunità di riferimento,
- miglioramento della qualità della vita dentro e fuori il contesto lavorativo
Cos’è la promozione della salute nei luoghi di lavoro
La promozione della salute nei luoghi di lavoro (PSL) si riferisce a qualsiasi azione intrapresa da datori di lavoro e lavoratori per migliorare la salute e il benessere psicofisico. L’obiettivo può essere raggiunto attraverso la combinazione dei seguenti elementi (Dichiarazione di Lussemburgo 1997):
- miglioramento delle modalità di organizzazione del lavoro, mediante
- introduzione dell’orario di lavoro flessibile
- offerta di occupazioni flessibili, come il lavoro da casa (telelavoro)
- accesso a possibilità di formazione permanente, tra cui la rotazione dei posti di lavoro e l’allargamento dei compiti
- miglioramento dell’ambiente di lavoro, ad esempio
- incoraggiamento del supporto fornito da parte di colleghi
- coinvolgimento di dipendenti nel processo di miglioramento dell’ambiente di lavoro
- offerta di cibo sano alla mensa aziendale
- incoraggiamento del personale a partecipare ad attività salutari, attraverso
- offerta di lezioni di sport
- messa a disposizione di biciclette per gli spostamenti a breve distanza all’interno di grandi stabilimenti
- incoraggiamento alla crescita personale, ossia
- offerta di corsi per l’ottenimento di competenze in ambito sociale, come affrontare lo stress
- aiuto ai dipendenti per smettere di fumare
All’interno di questo processo è fondamentale coinvolgere i lavoratori e tener conto delle loro esigenze e opinioni su come organizzare l’attività e il posto di lavoro.
Descrizione del problema
Per promuovere la salute nei luoghi di lavoro il primo passo da compiere è un’analisi attenta dei bisogni dei lavoratori. In particolare, nel documento viene data particolare rilevanza ad alcuni aspetti quali:
- l’età
- il genere
- la nazionalità ed etnia
oltre che:
- le condizioni di salute
- le tipologie di contratto
- l’estrema varietà delle condizioni socio-economiche
Età
Oggi le politiche di promozione della salute pongono uno sguardo particolarmente attento alla fascia di lavoratori e lavoratrici tra i 55 e i 64 anni. Tra questi,nel 2013, in Europa, è stata registrata una percentuale di soggetti con patologie e disturbi di lunga durata pari al 33,4%, percentuale che scende invece al 14,6% nella fascia tra i 16 e i 44 anni. L’invecchiamento è infatti correlato a un alto rischio di problemi di salute, spesso di natura cronica, quali patologie muscoloscheletriche,bronchiti croniche, disturbi cardiovascolari, depressione.
Genere
L’analisi si fa più complessa se si considera la variabile riferita al genere (maschile o femminile), ponendo in rilievo i bisogni delle donne, troppo a lungo ignorati in un sistema di organizzazione del lavoro. Le condizioni di salute delle lavoratrici over 55 possono essere rese precarie, o peggiorate, da fattori quali menopausa, osteoporosi, osteoartriti e cancro al seno.
Nazionalità ed etnia
Particolarmente vulnerabili sono, inoltre, i lavoratori stranieri; l’incidenza degli infortuni in Italia negli ultimi anni (rapporto tra infortuni denunciati e lavoratori assicurati) tra i lavoratori stranieri è di gran lunga superiore rispetto agli autoctoni. I motivi potrebbero essere: la mancanza di formazione e informazioni, l’impiego in settori ad alto rischio, la difficoltà di comunicazione dovuta anche a incomprensioni linguistiche, i fattori di stress connessi a precarie condizioni socio-economiche.
Reinserimento lavorativo
La promozione della salute al lavoro richiede un’attenzione continua che va dall’attivazione di misure preventive all’adozione di soluzioni che aiutino la persona al reinserimento lavorativo dopo una lunga malattia o altro impedimento. In questa direzione rientrano anche le strategie di conciliazione tra le esigenze della vita lavorativa e quelle della vita privata.
Il documento riporta, infine, 2 esempi che dimostrano la validità della promozione della salute nei luoghi di lavoro:
- il caso avanguardistico dell’Olivetti di Ivrea*
- il modello dell’Inrca di Ancona
*Adriano Olivetti, presidente dell’omonima azienda che per prima in Italia avviò la produzione di macchine per scrivere, dal 1938 al 1960 (anno della sua morte), ha dato vita a un esempio di impresa virtuosa e fortemente radicata nel territorio, quello del Canavese. In Olivetti ci sono state delle iniziative che, ancora oggi, sarebbero di
avanguardia: consultori, prima rivolti a dipendenti e poi aperti anche alla comunità; ambulatorio pediatrico e servizi sanitari per la maternità; formazione dei dipendenti a largo raggio, non limitata al mero ambito lavorativo ma intesa anche a potenziare la sensibilità, le attitudini, le capacità e gli interessi della persona formata; asili nido per i figli dei dipendenti e gestiti con metodo Montessori; servizi sociali e colonie estive; scuole, biblioteche e mostre d’arte; e, infine, case per i lavoratori, di elevata qualità ambientale e costruttiva, gestite in modo autonomo da un Consiglio eletto da tutti i dipendenti. Nell’ area del Canavese, per scongiurare l’esodo forzato dai paesi intorno all’azienda e un eccessivo inurbamento ad Ivrea (sede dell’azienda), sono stati inoltre agevolati i trasporti pubblici e si è cercato di migliorare la qualità della vita di tutto il territorio. Adriano Olivetti ha consegnato alla storia un modello
di democrazia comunitaria, dove l’impegno etico dell’imprenditore ha costituito la chiave di volta dell’intero processo di WHP aziendale, incentrato sul benessere e sull’empowerment dei lavoratori.